LA COMUNICAZIONE CON I FIGLI ADOLESCENTI
Pubblicato in Parent Counseling · Mercoledì 21 Dic 2022
Tags: figli, adolescenti, ragazzi, incontro, counseling
Tags: figli, adolescenti, ragazzi, incontro, counseling
Nel suo percorso finalizzato alla INDIVIDUAZIONE DELLA IDENTITA’ PERSONALE, l’adolescenza è lo stadio della vita che si colloca tra l’infanzia e l’età adulta, il periodo di sviluppo in cui il giovane passa da una condizione di dipendenza a uno stato di indipendenza, autonomia e maturità, dall’essere parte di un gruppo famigliare all’appartenenza a un gruppo di pari, fino a raggiungere la condizione di indipendenza dell’adulto.
Il PROCESSO DI SEPARAZIONE è ambivalente, non riguarda solo i ragazzi ma anche i genitori che devono separarsi dai figli, accettare che il loro sviluppo comporti un allontanamento e favorire il raggiungimento della loro autonomia ed emancipazione: i genitori hanno quindi a loro volta una sorta di crisi di identità di fronte al mutamento del loro ruolo che non viene annullato ma deve adattarsi alle nuove istanze dei figli.Centrale in questa prospettiva è il tema di una COMUNICAZIONE CON I FIGLI che possa essere efficace e rimuovere le barriere che i ragazzi alzano nei confronti dei genitori, senza perdere il suo valore educativo.I genitori faticano a decifrare i segnali dei ragazzi, cercando di trasmettere le proprie idee, senza riuscire ad ascoltare e comprendere le loro, vivono un senso di abbandono perché i figli smettono di parlare e condividere e dirigono le proprie attenzioni e confidenze verso gli amici, provano frustrazione per i loro comportamenti ribelli e fuori dagli schemi e per i loro eccessi emotivi, non riescono a trovare un equilibrio tra la manutenzione della loro autorevolezza educativa e lo stimolo alla sperimentazione della identità e della indipendenza che i figli stanno acquisendo.Anche se il genitore comunica con l’intento di aiutare il proprio figlio a maturare e a migliorarsi, prima di esprimersi, può essere utile riflettere non solo su ciò che vuole dire, ma anche sulle modalità più appropriate per farlo e sugli obiettivi educativi che il ruolo genitoriale deve mantenere.- La comunicazione con un adolescente deve adattare la misura della prescrittività infantile alle crescenti esigenze di indipendenza dei figli e allo stesso tempo EVITARE L’ECCESSO VERBALE che pretende di sostituire gli argini e le regole negoziate con un profluvio di parole.- Deve essere basata sull’ascolto empatico, caratterizzato da accoglienza, rispetto, interesse e attenzione, senza giudizi, mortificazioni, invadenza e pretenziosità: l’ASCOLTO SENZA COMMENTO è una tecnica che permette ai ragazzi la narrazione gratificante di quello che a loro interessa.- Deve favorire l’esplicitazione consapevole dei bisogni dell’adolescente e riconoscergli un POTERE DI NEGOZIAZIONE delle regole sulla base dei paletti educativi che devono restare i guardiani della autorevolezza genitoriale.- Deve essere una comunicazione che aiuti a ridurre la distanza relazionale ma che mantenga la giusta distanza educativa: la TECNICA DEL GATTO come la definisce il pedagogista Daniele Novara è una modalità controintuitiva che consente un tempo di attesa dell’adolescente e sospende l’insistenza comunicativa, le richieste incalzanti e le modalità indagatorie che portano i ragazzi ad alzare barriere.I genitori non devono smettere di comunicare, devono solo iniziare a farlo considerando che i loro interlocutori sono cambiati.“Quando si arriva ad accettare che persino tra gli essere umani più legati continuino ad esistere distanze infinite, si può vivere meravigliosamente fianco a fianco se ciascuno riesce ad amare quella distanza in modo da vedere l’altro stagliarsi contro il cielo nella sua completezza”(R. Rilke)