DALLA MAMMA AL NIDO
Pubblicato in Parent Counseling · Giovedì 11 Lug 2024 · 2:00
La prima esperienza di distacco del bambino dalla mamma può essere quella legata all’ingresso all’asilo nido.
Nella concezione italiana tradizionale persiste l'idea che il bambino cresca meglio a casa, quasi come se il nido fosse un ripiego valutabile solo se la mamma lavora: conviene liberarsi di questo pregiudizio, che spesso genera confusione e resistenze non motivate e un sovraccarico organizzativo sulle spalle dei nonni, costretti in un ruolo che li priva della naturalezza affettiva a loro assegnata dal tempo.
Sono in primis buone ragioni evolutive a sostenere il beneficio di questa scelta: i bambini, già a partire dal primo anno di vita, hanno bisogno di ambienti educativi che garantiscano loro un surplus di creatività e di socialità, di spazi diversi da quelli famigliari che consentano loro di sperimentarsi a livello sensoriale e relazionale con dinamiche differenti rispetto a quelle gestite dai genitori e dai nonni.
Una delle più note pedagogiste del nostro paese, Silvia Vegetti Finzi, così scrive nel suo libro “A piccoli passi”: “Se si decide di portare il bambino al nido il momento migliore sarebbe dopo il primo anno: a quest'età il bambino si è già in parte separato mentalmente dalla madre, non si confonde più con lei, riconosce gli altri ed è curioso di tutto ciò che accade attorno a lui. Ancora in bilico tra l'attaccamento alla madre e il desiderio di avventura, di autonomia può compensare la separazione dalla mamma e la sua mancanza con la nuova attrazione che esercita su di lui il mondo esterno, di cui il nido rappresenta un microcosmo”.
Affidare il proprio bambino a un asilo nido rappresenta altresì un atto di fiducia e una scelta di valorizzazione della comunità: il tempo dell'ambientamento diverrà l'occasione per aiutarlo ad accogliere con gioia e sicurezza tutto il nuovo che lo attende e ad allargare i propri confini relazionali sin da piccolo.
Lasciare che i bambini mettano radici in un terreno più esteso possibile favorisce il loro sviluppo nella biodiversità.
I semi che si piantano nella stagione giusta germogliano e crescono.