ADOLESCENTI: QUESTIONE DI CORTECCIA CEREBRALE

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ADOLESCENTI: QUESTIONE DI CORTECCIA CEREBRALE

Counseling Romanello
Pubblicato in Parent Counseling · Giovedì 07 Dic 2023
“Nell'adolescenza, con l'ampliamento della coscienza, si viene a creare un approccio potenzialmente nuovo alla vita e al nostro posto nel mondo: se da bambini assorbivamo come spugne le conoscenze fornite dagli adulti, da adolescenti le nuove forme di pensiero rese possibili dallo sviluppo del cervello ci danno la possibilità di mettere in discussione le pratiche tradizionali.

Queste nuove capacità concettuali ci consentono addirittura di capire che i vecchi modi di fare radicati nella nostra mente sono soltanto una forma delle molteplici possibilità: diventiamo consapevoli del fatto che è possibile ideare approcci alternativi forse persino più efficaci di quelli esistenti.”

Così Daniel J. Siegel nel suo libro “La mente adolescente” spiega lo sviluppo cerebrale e i cambiamenti del pensiero che avvengono durante l’adolescenza: l’esplorazione creativa di questo periodo comprende modalità di percezione, ragionamento e risoluzione di problemi attraverso nuove strategie di pensiero e capacità riflessive e di astrazione.

E’ questione di corteccia cerebrale.

Se i genitori restano nella stessa intenzione educativa che li ha condotti finora, non riescono a fare i conti con la spinta biologica dei loro figli a destrutturare gli schemi conosciuti e lasciarsi guidare dalla ricerca di novità.

Uno degli strumenti evolutivi degli adolescenti è mettere in discussione il sistema e i ruoli in cui sono cresciuti: l’emotività intensa, il senso di sfida, la convergenza sugli amici, i lunghi silenzi e le risposte a monosillabi fanno parte della loro ricerca di altro rispetto alla modalità prescrizione/adesione tipica dell’infanzia.

La contrapposizione severa degli adulti porta rigidità nella relazione e non favorisce un ambiente in cui i ragazzi possono sentirsi liberi di vivere le trasformazioni fisiologiche della loro età e di esprimere quello che provano, o di non esprimerlo.

Se i genitori sanno mettersi in ascolto delle proprie difficoltà nella convivenza con i figli adolescenti, possono imparare ad ascoltare anche quello che i ragazzi hanno bisogno di far sapere, spesso senza volerlo dire.

Ancora Siegel scrive: “i ragazzi possono ricordarci ciò di cui abbiamo diritto di fare esperienza nella vita”.

Ad ognuno le proprie esperienze: genitori, sperimentate con responsabile leggerezza il rispetto per le scoperte che li attendono, se, mantenendo un adeguato presidio, permettete loro di andare.


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