L’ATTACCAMENTO SICURO
Pubblicato in Parent Counseling · Giovedì 18 Mag 2023
La caratteristica più importante dell’essere genitori è fornire una base sicura da cui il bambino e poi l’adolescente possa partire per integrarsi con il mondo esterno e a cui possa ritornare, sapendo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico e emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato.
Il concetto di base sicura fu elaborato nel 1969 da John Bowlby, psicanalista e psichiatra infantile britannico (1907 - 1990) con la teoria dell’attaccamento, che si sviluppa attraverso alcune fasi nella prima infanzia evolvendo in attaccamento sicuro o insicuro.
La possibilità di avere un attaccamento sicuro presuppone un ambiente caratterizzato dalla presenza di una madre che permette al bambino di sentirsi pienamente protetto ed accettato: il bambino si sente sostenuto dalla base sicura e questo gli permette gradualmente di rimanere solo con se stesso e di esplorare il mondo circostante senza timore.
In questo contesto risultano fondamentali la sensibilità e la responsività materna che si esplicano nella
- percezione accurata dei segnali espliciti e delle comunicazioni implicite del bambino
- interpretazione adeguata dei segnali percepiti
- sintonizzazione affettiva (condivisione empatica)
- risposta comportamentale, ossia prontezza e appropriatezza della risposta
- completezza della risposta e costanza (prevedibilità).
- aiuta il bambino a osservare il mondo che lo circonda e a prendere iniziative
- incoraggia lo sviluppo del pensiero logico (ci sono un prima e un dopo, una causa e un effetto, si possono fare delle previsioni, si possono sviluppare delle attese)
- facilita la socializzazione e lo sviluppo del linguaggio
- promuove la formazione di una coscienza
- aiuta a reagire agli stress, a fronteggiare le frustrazioni, i dolori, le paure
- consente un giusto equilibrio tra dipendenza e indipendenza
- favorisce la formazione dell'identità
- sostiene lo sviluppo di relazioni affettive e sane.
Un buon attaccamento ha rilevanti effetti psicoevolutivi:
“Il precursore dello specchio è il volto della madre.”
(D. W. Winnicott)